La vegetazione, presente nei molti siti dismessi elencati, è una risorsa naturale con grandi potenzialità nel processo di conversione e può assumere differenti ruoli nella realizzazione di un nuovo progetto di riqualificazione ambientale e architettonica, oltre ad essere un parametro descrittivo dell'ambiente in esame.

Le funzioni "ecotecnologiche" del verde sono legate a:
- depurazione:
dell'aria e produzione di ossigeno;
del suolo;
dell'acqua.
- clima:
variazione della temperatura e dell'umidità;
barriera al rumore e barriera al vento;
isolamento termico degli edifici.
- difesa degli elementi dell'ambiente:
difesa del suolo e conservazione della vita animale.
- energia:
produzione di calore.
Alcuni vegetali svolgono una funzione interessante nei confronti degli inquinanti dei terreni: i funghi sono ottimi pulitori dei terreni e vengono spesso utilizzzati nei processi di bonifica per la degradazione delle scorie industriali, dei rifiuti e dei metalli pesanti. Ma soprattutto nella depurazione delle acque reflue, la vegetazione può avere un'azione decisiva attraverso la fitodepurazione.
Questo processo (incentivato dal d. lgs. 152/2006), rappresenta una tecnologia ecocompatibile, essendo infatti la riproposizione del sistema che la natura applica nel chiudere i cicli da rifiuti a risorse e potrebbe trovare una interessante applicazione in queste aree dismesse. Si tratta di depurare l'acqua attraverso organismi vegetali (dalle alghe unicellulari alle macrofite superiori galleggianti, sommerse o radicate), che operano come filtri biologici e metabolizzano le sostanze inquinanti. Gli impianti sono progettati secondo i principi idraulici, dando origine artificialmente a ecosistemi e rappresentano un'alternativa vantaggiosa ai depuratori tradizionali, anche a livello economico, ottenendo diversi gradi di depurazione dell'acqua.
1 M. Grosso, G. Peretti, S. Piardi, G. Scudo, Progettazione ecocompatibile dell'architettura, Sistemi Editoriali, Napoli, 2005, pag. 180